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Una chiesa al mese
Un libro al mese
Area Riservata
per gli incaricati diocesani
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Come è indicato nel frontespizio, il testo è costituito in gran parte dalla sintesi della tesi di dottorato in filosofia estetica conseguita da Dall'Asta presso il Centre Sèveres di Parigi nel 2003. Ha il pregio quindi di un'opera che ripercorre in sunto la storia dell'arte cristiana nel suo rapporto con la contemporaneità propria, che rende quest'arte sempre espressiva dell'epoca e quindi fecondatrice di ogni epoca e di ogni cultura col messaggio evangelico. Ma oggi spesso manca alla Chiesa questa capacità di sintonia, o di presa diretta sulle molteplici vie nelle quali si muove l'arte dei nostri giorni, e al suo interno si registrano molti tentativi di restare ancorati a un passato che tuttavia non può tornare. Nel criticare questo atteggiamento, inteso non tanto come conservatore (il conservatore mantiene una tradizione, e la tradizione della Chiesa Cattolica è tendenzialmente sempre stata di esprimersi col linguaggio del proprio tempo), quanto come retrogrado o nostalgico, Dall'Asta persegue il desiderio di favorire una rinascita non mimetica dell'arte cristiana. Cosa che avviene là dove la Chiesa sa ascoltare l'arte contemporanea accogliendola nel suo impegno di scandagliare nel profondo l'animo umano. Lì, inevitabilmente si troverà il messaggio universale di salvezza in esso naturalmente riposto.
E qui sta la ragione del titolo “Dio alla ricerca dell'uomo”: ci sono diversi modi per accogliere tale ricerca e l'ascolto della propria coscienza è uno di questi. Non a caso l'arte contemporanea nella sua ricerca di assoluto è approdata a esiti a volte simili a quelli degli astratti “fondi oro” medievali. Dall'Asta sembra riecheggiare il grido: “non abbiate paura!” rivolgendolo a chi tende a richiudersi nel noto quasi temendo che nelle novità dell'arte contemporanea si trovino solo messaggi negativi o dissacranti. Attraverso molteplici esempi l'Autore mostra come vi siano anche tante ricerche autentiche e sincere: a queste è bene rivolgersi, come hanno saputo fare nel recente passato alcuni, quali il p. Couturier, per riportare in chiesa la grande arte, che dia segni autentici del tempo attuale nel rivestire e nell'accompagnare la liturgia.
Qui sta il pregio di questo volume: informato, argomentato, coerente ma anche militante, impegnato, aperto al confronto. Scritto non con l'asettica pretesa di oggettività del “politically correct”, ma col cuore di chi desidera lottare per il bene della sua Chiesa: da buon gesuita.
 
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