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COLDPLAY: "A head full of dreams" (Parlophone)

Chris Martin e soci irrompono sui ghiotti mercati di fine anno con questo loro attesissimo settimo album di studio.
“Una testa piena di sogni”: un titolo che al pari della coloratissima, caleidoscopica copertina ci dice che questo è l’album più dichiaratamente pop che la band britannica abbia mai inciso. E la loro recente apparizione alla finale dell’ X Factor nostrano dimostra la loro voglia di puntare al bersaglio grosso: più che quello degli intenditori e dei loro aficionados, quello dei consumatori da supermercato e dei compulsivi dello streaming e delle playlist. Molte ballatone pop-rock dunque, con qualche incursione nei territori della dance e del funky. Un album piuttosto solare e orecchiabile, quanto il precedente Ghost Stories era malinconico. Canzoni comunque ben fatte, anche di classe in qualche caso: funzionali e benedette anche per gran parte dei loro vecchi fans, ma destinate a dar ulteriore fiato ai loro detrattori e agli invidiosi del loro planetario successo.
Dal ’97 ad oggi la band londinese s’è conquistata un posto nell’Olimpo dei grandi stelle, e con più d’un merito. Le loro canzoni sono gradevoli - molte di queste ultime anche tremendamente piacione - trendy senza risultare insulsamente commerciali, moderne senza suonare iconoclaste, più prevedibili del solito, e perciò in qualche modo rassicuranti. Ma sotto i coriandoli di questo lavoro s’intravedono ombre - sia creative che di coesione interna - destinate a suscitare un bel po’ di chiacchiere circa il futuro della band. Stando alle dichiarazioni A head full of dreams vorrebbe essere più una rinascita che un tramonto, anche se a questo punto sono in molti a supporre che potrebbe davvero segnare l’epilogo della loro avventura in comune.
(Franz Coriasco)


Ultimo aggiornamento di questa pagina: 14-DIC-15
 

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