Benvenuti cari Amici delle Delegazioni diocesane del nostro Paese, e un fraterno abbraccio ai Vescovi e ai Sacerdoti! Benvenuti a Genova per partecipare al Congresso Eucaristico della Chiesa Italiana. La Comunità genovese vi saluta con gioia e vi accoglie con entusiasmo, sperando che ognuno si senta un po a casa.
La preparazione è stata intensa, ispirata dalla fede nellEucaristia, e sostenuta dal lavoro generoso del Comitato Nazionale, degli Uffici della CEI, dei volontari genovesi, delle Istituzioni.
Soprattutto, ci siamo preparati con la preghiera, affinché i giorni del Congresso non siano un programma da svolgere, ma un evento da vivere: lincontro con Gesù Risorto, presente nel sacramento del suo Corpo e del suo Sangue. Vorremmo che fosse la testimonianza di un corale atto di fede che ci porta al cuore della vita cristiana e della Chiesa, sorgente della missione e di ogni misericordia.
Vorremmo sentire insieme lalito di Cristo, il soffio della sua presenza che ci rigenera nellardore missionario, che ci spinge a uscire allaperto, in ogni ambiente di vita, per annunciare a tutti la gioia del Vangelo. Che ci rigenerasse nel gusto ostinato di camminare insieme con i Pastori e con il Successore di Pietro, dietro i passi del divino Maestro
Ci auguriamo anche che possiate scoprire Genova nella sua storia che nasce dal porto, da una antica e forte industria. Ma anche scoprire la Genova della fede, la Città di Maria, proclamata dalla Repubblica come sua Regina nel 1637.
Il centro storico - il più grande dEuropa - è un intreccio di bellezza fatta di alti palazzi, solenni o umili, di scorci incantevoli, di chiese splendide, di piazze che, rispetto ad altre città, sono solo dei piccoli slarghi.
Ma Genova è così: una striscia di terra stretta fra mare, monti e cielo. Una terra costretta a guardare verso lorizzonte sconfinato del suo mare, e verso lalto del suo cielo ventoso. Dove le sue case, che formano i famosi vicoli, sono addossate luna allaltra non solo per ragioni di spazio e di antica sicurezza, ma sembrano esprimere anche una visione dellesistenza, dello stare stretti, uniti gli uni agli altri per aiutarsi a vivere.
Cari Amici, vorremmo con voi anche riscoprire noi stessi, la bellezza delle nostre origini cristiane, ricordate da innumerevoli edicole disseminate nel dedalo antico della Città. E dal Congresso ci auguriamo di ripartire lieti e decisi per una nuova tappa, consapevoli che la questione più grave oggi è il calo della fede: è quindi necessario il risveglio interiore, il cuore ardente.
E decisivo portare gli uomini del nostro tempo a riconoscere il Signore Gesù, e così tornare a riconoscere il volto delluomo. Se Dio sparisce dallorizzonte, lumanità viene colta da un disorientamento i cui effetti disumani sono sotto gli occhi.
LEucaristia - mistero della Pasqua del Signore - non è unidea, ma Lui stesso che si offre al nostro incontro. E il Pane di vita eterna che vuole camminare al nostro fianco giorno per giorno, perché il nuovo mondo, già presente, cresca come il grande albero del Vangelo: tra i suoi rami tutti possono posarsi e trovare ristoro e vita.
Angelo Card. Bagnasco
Arcivescovo Metropolita di Genova