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per gli incaricati diocesani
I contesti   versione testuale
Il complesso parrocchiale va a inserirsi in un contesto urbanizzato costituito da edifici multipiano frammentari, privi di caratteri condivisi e di qualità intrinseche. Il lotto, a sviluppo fortemente longitudinale, è compreso tra la via Aurelia e il principale asse viario del quartiere (corso Genova). La strada statale e la ferrovia costituiscono una forte cesura nel territorio parrocchiale, che si sviluppa trasversalmente alla costa.
In tale ambiente urbano decoeso e lacerato si inserisce la proposta progettuale di Guido Campodonico, la cui ricerca professionale e culturale nei primi anni Settanta era decisamente orientata a studiare il rapporto tra la dimensione regionale dell’architettura e i temi del Movimento Moderno. Nel quadro delle profonde trasformazioni subite dal paesaggio tradizionale ligure, l'attenzione verso alcune declinazioni proposte dai maestri della modernità offre spunti utili per il recupero dell’essenzialità e della sobrietà, conciliabili con le identità e le tradizioni costruttive locali (Campodonico 1983, pp. 20-21). L'architettura moderna può quindi proporre ricuciture e ridisegni che, coraggiosamente, introducono elementi di ordine e riconoscibilità in tessuti privi di forma; pur avendo scelto di “servire la Tradizione del Moderno” (Masiero 1998, p. 15), Campodonico non è certo succube del Razionalismo (De Carlo 1998, p. 8) e ne tenta un'originale sintesi nei contesti liguri.
Le due chiese parrocchiali realizzate da Campodonico (Sestri Levante 1967-1970 e Lavagna 1974-1977) sono tuttavia meno direttamente riconducibili ai filoni di studio del progettista: per la loro peculiarità dimostrano “l’autonomia di una concezione architettonica, che oltrepassa senza deprimerle le funzioni prime, in quanto consapevole che ogni spazio non possa tendere in architettura se non ad una pienezza di significato umano” (Campodonico 1983, p. 23). Peraltro, annota Masiero (1998, p. 14), la scelta di lavorare sul tema della chiesa "mentre impazza il Sessantotto, è indubbiamente sintomale […]: Campodonico si interroga su quell’indecifrabile ‘limitare’ tra terra e cielo, uomo e Dio”. Le differenze tra le due chiese risentono del passaggio epocale del Concilio Vaticano II: mentre San Paolo di Pila a Sestri esprime la tensione sociale del travaglio conciliare, pur conservando un impianto tradizionale, la successiva chiesa di Lavagna è fondata sulla centralità dell'altare e sull'assemblea avvolgente, espressi con “un più maturo ritorno all’essenzialità e al rigore geometrico, quali riflessi di una più chiara teologia” (Campodonico 1983, p. 22).
Il rapporto tra la chiesa, la via Aurelia e il contesto urbano
Il rapporto tra la chiesa, la via Aurelia e il contesto urbano
Il sagrato sud, aperto verso il tratto urbano della via Aurelia e verso la linea ferroviaria; in proiezione, l’ombra del traliccio campanario
Il sagrato sud, aperto verso il tratto urbano della via Aurelia e verso la linea ferroviaria; in proiezione, l’ombra del traliccio campanario
La pedana presbiteriale al momento del completamento della chiesa (da Campodonico 1983)
La pedana presbiteriale al momento del completamento della chiesa (da Campodonico 1983)
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